Nel generale progetto di costituire un archivio visivo della storia della moda fra la Restaurazione e gli anni Trenta del '900 si affronta la schedatura sistematica del Fondo Gamba conservato presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze. I figurini furono donati all'Istituzione fiorentina nel 1956, e raggiungono il numero di 15498 esemplari, attraversando un vasto arco cronologico che dalla fine del Settecento giunge fino ai primi anni del Novecento. Tratti da riviste e giornali italiani e europei, gli abiti rappresentati sono prevalentemente femminili e coprono diverse tipologie: da ballo, da matrimonio, da teatro, da sport, da visita, da villeggiatura, da carnevale, ecc. Anche le diverse ambientazioni restituiscono una vasta gamma di testimonianze in grado di documentare e precisare la vita sociale del periodo.
Il progetto intende completare un percorso di valorizzazione del prezioso materiale già intrapreso fin dal 1989 col volume di Rossella Todros dal titolo Il figurino di moda. La donazione Carlo Gamba alla Biblioteca Marucelliana, continuato poi nel 2001 da Sport in passerella. Figurini sportivi nella Collezione Gamba, di Isabella Bigazzi e Rossella Todros, studiose che nel 2009 hanno curato la mostra Via col Valzer. L'abito da ballo nei figurini del Fondo Gamba 1850-1870.
Una particolare attenzione sarà rivolta alla definizione di classi tipologiche sia riferite alla natura stessa dell'illustrazione che ai suoi contenuti. Inoltre l'integrale trascrizione delle didascalie formeranno un bagaglio testuale di informazioni altamente significativo; infatti le indicazioni che corredano i figurini oltre a registrare brevi ed essenziali riferimenti al nome dell'incisore e/o disegnatore, si arricchiscono di notizie sulle stoffe utilizzate, sulle guarnizioni e soprattutto sui nomi delle sartorie e case di moda che fornivano i modelli rappresentati. In molti casi è scritto anche la provenienza da repertori e riviste del settore, elemento che permetterà di ricostruire il rapporto tra editoria settoriale e illustrazione.La rivista ojettiana rappresentò da subito una qualificata esemplificazione di editoria specialistica che pur convivendo con altre importanti testate di simile tematica, fra tutte Emporium, seppe determinare uno stile e una specificità disciplinare di alto livello non solo per la scelta dei testi ma soprattutto per l'apparato illustrativo che coinvolse i più quotati fotografi italiani e stranieri.
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